Parrocchia San Nicola da Bari Mentana (Roma)

Gruppo di preghiera San Pio da Pietrelcina

 

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Le Sue Opere

Gruppi di Preghiera


I gruppi di preghiera, ispirati alla spiritualità di Padre Pio, nacquero per desiderio del frate di San Giovanni Rotondo che accolse l’appello del Pontefice di allora Pio XII, che invitava il mondo a riunirsi in preghiera per poter impetrare più grazie dal Signore. Il monaco di Pietrelcina fece suo quell’invito e incoraggiò i suoi figli spirituali a mettere in pratica le parole del Papa.

Nacquero così e si sparsero in tutto il mondo i gruppi di preghiera, oggi sostenuti da uno statuto speciale, regolamentati e autorizzati dalla Santa Sede. Non possiamo dire quanti essi siano, ma sono innumerevoli. Essi si sono estesi anche fuori dall’Italia e si ha testimonianza di qualche gruppo anche in paesi molto lontani, come l’America, il Venezuela, il Messico, oltre a molti stati dell’Europa. Italia compresa naturalmente.

Monsignor Pierino Galeone, da noi incontrato nell’estate del ‘95 a San Giovanni Rotondo e di cui stiamo riferendo un’ampia testimonianza su Padre Pio tratta da un memoriale inedito, dice che "bisogna rendere credibile dal di dentro un Gruppo di Preghiera. Se non c’è carità, non c’è preghiera, unione con Dio, nè gruppo, comunione con Cristo e con i fratelli.

Non si può essere figli fedeli di Padre Pio solo in virtù dell’ascolto di nostalgici a cui forse è venuto a mancare il sapore del sale...bisogna essere veri soldati di Cristo, senza tentennamenti e senza rinnegamenti, capaci di usare le armi della preghiera e della penitenza, di affrontare con coraggio il nemico, resistere e vincerlo, a costo del sangue, come Padre Pio. Così si segue Cristo, si ama la Chiesa e si è figli di Padre Pio...

Non è possibile che Padre Pio - aggiunge ancora don Pierino - non sia anch’Egli presente nei Gruppi di Preghiera: sia perchè è una cosa sola con Cristo, sia perchè non può lasciare soli i figli che Egli stesso ha chiamato a pregare con Lui, e sia perchè ha amato ed ama tanto la Chiesa per la quale continua a combattere ed a dare il suo sangue.

Ciò che Padre Pio ha fondato, certamente, è stato voluto da Gesù, e quel che vuole il Signore, lo vuole sempre: così Egli mi diceva...

Chi non vuole i Gruppi di Preghiera non vuole ciò che vuole Cristo, non vuole ciò che approva la Chiesa e ciò che ama la Madre di Cristo e della Chiesa.

Cristo, la Madonna, la Chiesa e Padre Pio vogliono gruppi di persone che pregano, che sanno stare insieme e pregare in gruppo. La preghiera unisce a Dio chi prega e la carità genera ed edifica il gruppo orante.

Ma bisogna pregare bene, bisogna volersi bene, per diventare Gruppo di Preghiera.

E’ indispensabile, però, pregare con Padre Pio e per Padre Pio per diventare Gruppo di Preghiera di Padre Pio.

Tanti pregano in gruppo, ma non sono Gruppi di Preghiera di Padre Pio. Solo chi si unisce alla sua preghiera, prega con Lui; egualmente, solo chi intende pregare secondo la sua intenzione, prega per Lui.

La sua intenzione, come dice lo Statuto in vigore dal 4 maggio 1986, è pregare con la Chiesa, per la Chiesa e nella Chiesa, con la partecipazione attiva alla vita liturgica e sacramentale vissuta come vertice dell’intima unione con Dio...

Padre Pio ha salito il Calvario, è rimasto 58 anni crocifisso sulla Croce, per imparare a pregare meglio e per attirare tanti a pregare con Lui per la salvezza del mondo e per la vittoria sui nemici di Cristo e della Croce...".

E’ interessante sapere che ogni sera alle 21.00 circa, nella cripta del convento di San Giovanni Rotondo, Fra Modestino si riunisce in preghiera con i suoi confratelli recitando il rosario in comunione spirituale con tutti i gruppi di preghiera sparsi nel mondo. Coloro che intendono chiedere qualche grazia a Padre Pio lo possono fare proprio in quel momento unendosi in orazione con Fra Modestino e domandando ciò di cui hanno bisogno, con la certezza di essere soddisfatti. E’ una promessa fatta proprio da Padre Pio a tutti i suoi devoti e ai tantissimi figli spirituali sparsi nel mondo, non approfittarne sarebbe un vero peccato.

Ognuno di noi può partecipare alle attività di questi gruppi. Certamente nella città di residenza di ciascuno, opererà uno di questi gruppi oranti che si riunisce periodicamente per pregare con il "frate dei miracoli".

E’ sufficiente informarsi presso la propria parrocchia oppure presso la Curia Vescovile della diocesi di residenza per conoscere i loro recapiti. Le istituzioni religiose certamente vi daranno tutte le informazioni necessarie se vorrete unirvi in preghiera con i gruppi di Padre Pio. Utili informazioni si possono anche ricevere direttamente dal Convento dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo, che senza dubbio hanno un elenco dei principali gruppi di preghiera, per lo meno quelli che sono conformi allo Statuto.

La Casa Sollievo della Sofferenza

Il dottor Giuseppe Gusso da me intervistato, parlando dell’ospedale afferma quanto segue: " Possiamo senz'altro mettere in evidenza il fatto che si tratta di un opera per la quale Padre Pio ha sempre avuto un grande trasporto. Egli ha dimostrato una grande volonta’ di realizzarla anche contro tutte le difficolta' che si sono presentate sia di carattere tecnico, sia anche di carattere umano.

L'Opera e' stata aperta nel '56, ma l'idea di costruire un ospedale a San Giovanni Rotondo risale al 1923, poi nel 1940 ha cominciato a prendere corpo nella mente del Padre ed egli ha creato un comitato per la sua realizzazione. Si trattava ovviamente di un comitato che era costituito da persone scelte da Padre Pio proprio perche' avevano una disposizione al volontariato e una dedizione completa nei confornti dell' Opera nascente. Quello quindi fu il momento d'avvio della Casa Sollievo della Sofferenza anche se poi i tempi si prolungarono a causa dell'inizio della seconda guerra mondiale. La struttura vera e propria comincio' ad essere eretta solo dopo la cessazione del conflitto.

Direttamente da Padre Pio , io ho avuto l'incarico di Direttore Sanitario e dal '56 ho seguito l'Opera in tutti i suoi momenti e in tutti i suoi sviluppi che sono stati preconizzati dal Padre nel discorso inaugurale che egli aveva fatto il 5 maggio del '56. Sviluppi che si sono resi necessari per poter far fronte alla sempre piu' insistente domanda non solo della popolazione residente ma anche di un piu' vasto territorio che va oltre i confini della stessa provincia, per includere esigenze delle province limitrofe. Oggi abbiamo addirittura dei contatti a livello internazionale, soprattutto da quando l'Ospedale ha ricevuto il riconoscimento di istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. L'opera, soprattutto per la volonta' del Padre, ha sempre svolto non soltanto una attivita' assistenziale e di cura degli infermi, ma ha anche approfondito la ricerca di carattere medico-scientifico. Molte volte noi che abbiamo vissuto e viviamo la nostra esperienza quotidiana in questo ospedale, ci chiediamo come Padre Pio possa aver preconizzato e realizzato senza possedere alcun mezzo, un opera cosi’ importante se non per un intervento di carattere soprannaturale.

La Casa Sollievo della Sofferenza infatti e' una palese dimostrazione che la Provvidenza si serve di uomini che sono predestinati da Dio per la realizzazione dei suoi disegni.

Se noi consideriamo quali sono state le difficolta' che il Padre ha dovuto superare per portare avanti l'Opera con la consapevolezza delle sue prospettive future, in una plaga cosi' isolata come quella del Gargano, non possiamo dire altro che il Padre era sorretto da un’ispirazione divina".

Mi sono chiesto molte volte in questi ultimi mesi che cosa avrebbe potuto dire Padre Pio nel vedere oggi il suo Ospedale. A questa domanda mi ha dato una risposta il dottor Gusso: "Francamente non saprei...credo che sarebbe presuntuoso da parte mia dire se effettivamente abbiamo risposto ai suoi disegni ed ai suoi ideali.

Qualcosa abbiamo certamente fatto, se poi sia vero affermare di essere rimasti sempre nel suo spirito... beh... questo sarebbe un poco presuntuoso dirlo da parte mia.

Cerchiamo di fare del nostro meglio per non disattendere i propositi e gli ideali che si era prefissato Padre Pio, affinche' sia l'ospedale che le opere annesse avessero quell'assistenza e quella cura che il Padre stesso avrebbe voluto per esse. Anche il personale e' impegnato in questo senso e tutti i nostri sforzi sono tesi oltre che all’adeguamento delle strutture, anche all'aggiornamento professionale continuo ed alla formazione cristiana degli operatori sanitari.

Possiamo quindi senz'altro affermare che "La Casa Sollievo della Sofferenza" e' il vero grande miracolo di Padre Pio perche' e' sorta dal niente; fin dall'inizio l'opera che era considerata dal punto di vista giuridico una casa di cura privata, svolgeva una funzione pubblica e questo per volonta’ del suo fondatore.

All'epoca non esisteva un servizio sanitario nazionale come quello attuale, allora l'assistenza era fatta dal sistema mutualistico e tutti coloro che non potevano essere assistiti dalla mutua erano i cosiddetti poveri del comune. Invece l'ospedale accoglieva tutti e l’assistenza allora era indifferentemente uguale per tutti, anche per i non abbienti, per i quali neppure i comuni pagavano. Per essi era stato costituito un fondo di assistenza gratuita che provvedeva autonomamente a sostenere le spese del ricovero. A quei tempi concepire cio' che Padre Pio ha attuato era una cosa impensabile da chiunque e tuttavia nonostante tutto l'ospedale non solo ha retto ma ha dovuto continuamente ampliarsi. Anche il personale e’ stato preparato all’interno dell’ospedale attraverso le scuole di formazione professionale ed oggi anche i medici specializzati, attraverso le convenzioni che l'opera mantiene con le Universita', in particolare con l'Universita Cattolica ed anche con le Universita di Bari, Chieti, Bologna per la frequenza degli specializzandi.

La struttura dell'Ospedale e le sue finalita'.

Nell'aprile del '94 durante un mio primo viaggio a San Giovanni Rotondo ho avuto occasione di toccare con mano l'imponente Opera della carita' divina. La signorina Gandolfi da anni impegnata nel reparto ostetricia dell'ospedale mi ha illustrato le strategie di lavoro della "Casa Sollievo della sofferenza" e mi ha dato la possibilita' di visitare alcuni reparti dell'ospedale. Nel corso della visita guidata ho avuto modo di capire a quale importante missione sono chiamati ogni giorno tutti coloro che lavorano nell'ospedale di Padre Pio.

"Casa Sollievo della Sofferenza" - dice la signorina Gandolfi - "e' convenzionata con tutte le usl locali e quindi l'accesso ai nostri servizi ospedalieri e' aperto a chiunque desideri servirsene ed in particolare ai malati che hanno meno possibilita' dal punto di vista economico. L'intendimento di lavoro e' proprio quello del suo fondatore, anche a distanza di molti anni dalla sua nascita, i fini operativi dell'intera struttura sono quelli di dare appunto sollievo alle persone anche indigenti colpite da malattia."

Ho potuto constatare di persona l'efficienza dei servizi e l'amore profuso da ciascuno degli addetti alle specifiche mansioni. E' un'opera straordinaria in continua evoluzione. Al corpo centrale altri ampliamenti sono stati realizzati quando Padre Pio era in vita. Successivamente sono state aggiunte nuove strutture che migliorano e ampliano i campi di applicazione dei servizi offerti dall'ospedale. Molti reparti sono attrezzati per casi di emergenza e altri sono stati potenziati nell'ottica di una sempre piu' completa autonomia sia per cio' che riguarda l'individuazione delle diagnosi sia per la scelta delle terapie. L'anestesia e rianimazione e' persino dotata di un computer operativo e di mezzi tecnologici d'avanguardia altamente sofisticati, a disposizione di tutti coloro che si trovano in pericolo di vita. Giuseppe Gusso scrive a proposito su "Padre Pio e la sua Opera" - edizioni Casa sollievo della sofferenza -: "Noi non ci stancheremo mai di ripetere che la Casa Sollievo della Sofferenza e' ospedale religioso concepito da Padre Pio per essere tempio di preghiera e di scienza, dove il genere umano si ritrovi in Cristo crocefisso come un sol gregge sotto un solo pastore.....L'anima dell'ospedale sono i medici e gli infermieri. Ciascuno con i propri compiti nella cura del malato; ma essenzialmente ciascuno con la propria vocazione. Vocazione non e' mestiere e nemmeno professione. Vocazione e' scelta di uno stato di vita. Al centro poi di ogni sistema di assistenza e' il malato, con la sua sofferenza, con la sua dignita'; ma essenzialmente con il suo fine ultraterreno.....Medici ed infermieri sono, con il sacerdote, i collaboratori diretti di Cristo nel suo progetto di redenzione dell'uomo....non semplicemente per coprire un posto di lavoro, ma per attuare un programma di vita, coerente con la nostra scelta, con la nostra vocazione....Tradiremmo la memoria del Padre e mancheremmo gravemente ai nostri doveri se non fosse cosi'".

"Casa Sollievo della Sofferenza" oggi e' come la voleva Padre Pio: ben organizzata, efficiente, completa e soprattutto a disposizione dei piu’ bisognosi per la cura dei corpi e delle anime insieme.

L'ospedale gode di un'autonomia pressoche' totale. All'interno di essa si svolgono corsi di formazione e di aggiornamento. Il personale ospedaliero ha la possibilita' quindi di frequentare e conseguire il titolo di specializzazione all'interno della struttura stessa. L'ospedale e' in buona parte autonomo anche dal punto di vista dell’approvvigionamento dei generi di prima necessita'. Grazie ad una serie di lasciti da parte di coloro che hanno voluto essere riconoscenti all'opera di Padre Pio, l'ospedale ha acquisito una serie di proprieta' terriere dove sono sorte delle vere e proprie aziende, i cui prodotti, come i lattiero-caseari e come l’olio e la carne sono destinati alla "Casa Sollievo della Sofferenza" . Si produce direttamente il latte, il burro, i formaggi, lo yogurt, l’olio e altri generi alimentari di prima necessita' che vengono poi distribuiti alle varie divisioni ospedaliere. La signora Frumento testualmente dice: "I luoghi dove sorgono le strutture di produzione dell'ospedale si chiamano Calderoso e Postalavia due localita' vicino a Foggia. Tantissimi ettari di terreno dove ci sono le strutture che lavorano al confezionamento degli alimenti. Producono di tutto, anch'io consumo alcuni loro prodotti .L'olio, il latte, la carne, le mozzarelle, la ricotta; ora addirittura fanno anche lo yogurt, il caramello, il budino, prodotti veramente straordinari. E poi la struttura e' incredibile. Decine e decine di cuochi, addetti ai servizi e alle cucine, ogni paziente ha la sua dieta. E' un lavoro organizzato in maniera ineccepibile e i risultati si vedono. La cucina della "Casa sollievo della sofferenza e' veramente una meraviglia. Li' si tocca tutto con i guanti, ognuno di coloro che ci lavora ha i propri specifici compiti".

"Sotto questo profilo la Casa Sollievo gode di una grande autonomia - spiega il dottor Gusso - per le necessita’ alimentare dei pazienti ricoverati nell'ospedale. Noi abbiamo un servizio di cucina che e' organizzato in una maniera molto moderna. Si tratta di un servizio che provvede a gestire le diete singole per i malati. Affiancato a questo servizio abbiamo un folto numero di dietiste le quali rilevano le singole diete che vengono prescritte per ogni malato e le trasformano in diete personalizzate e poi la cucina e' organizzata in modo da poter confezionare un vassoio per ogni paziente con la sua dieta completa. La cucina e' organizzata con dei nastri trasportatori che consentono di confezionare dei vassoi per ogni malato".

Pertanto i degenti possono contare sulla genuinita' e sulla freschezza di molti prodotti alimentari loro somministrati nel corso della loro permanenza in ospedale. Una struttura imponente ed efficiente costituita da oltre 50 reparti, sale operatorie attrezzatissime, stutture di cura intensiva, un supporto logistico straordinario, e oltre 2500 dipendenti altamente motivati. La signora Gandolfi ha detto: "E' una grossa responsabilita' quella che ci ha lasciato Padre Pio, e noi ogni giorno uniamo alla nostra esperienza professionale tutta la dedizione e l'amore che sono necessari affinche' il malato che viene ospitato nei nostri reparti, possa essere trattato con rispettosa dignita', da un'equipe medica e assistenziale i cui sforzi sono tesi esclusivamente ad alleviare i mali del corpo e dello spirito".

"Le finalita' dell'Opera rimangono anche oggi le stesse che si era proposto il suo fondatore - dice il dottor Giuseppe Gusso - e le stesse che ha adottato anche la Santa Sede che fu l'erede dell'Opera per volonta' espressa di Padre Pio dopo la sua morte.

L'obbiettivo del Padre era proprio quello di curare i corpi per arrivare alle anime cioe' di unire all''assistenza di carattere medico anche quella di tipo spirituale. Non vorrei fare un'affermazione enfatica ma potrei dire che ci proponiamo di lavorare nello spirito della migliore comprensione dei bisogni del malato e quindi nello spirito dell'assistenza cristiana intesa nel senso integrale del termine.

La struttura configura l'opera con le caratteristiche di un ospedale moderno nel senso che e' dotato non soltanto dei reparti fondamentali di carattere generale ma anche di reparti di alta specializzazione medica e chirurgica e poi soprattutto e’ dotato di servizi di diagnostica anche speciale che consentono di praticare una medicina veramente all'avanguardia, anzi direi che nel Mezzogiorno sotto questo aspetto la Casa sollievo della sofferenza rappresenta certamente un punto di riferimento anche per altri ospedali. Tra i reparti specialistici dotati anche di cure intensive ci sono quelli di ematologia, gastroenterologia, neurochirurgia, nefrologia e dialisi, che per le esigenze del territorio, hanno un numeroso afflusso di pazienti.

Nell'ambito delle specializzazioni vorrei dire che l' oncologia, la terapia radiante e la medicina nucleare sono senz'altro dei reparti che costituiscono il punto di riferimento dell' intero Mezzogiorno perche' le strutture di cui dispone l'ospedale per queste terapie sono effettivamente una caratteristica dell'Opera. D'altra parte Padre Pio era particolarmente sensibile di fronte a questi ammalati che in numero notevole si rivolgevano a lui per avere preghiere ed ottenere grazie.

La Casa Sollievo della Sofferenza e' un ospedale in continua evoluzione e debbo dire che anche oggi siamo in grandissime difficolta' perche' non riusciamo, malgrado gli ampliamenti che sono stati fatti, ad accogliere tutte le pressanti esigenze che arrivano dall'esterno. Al momento attuale abbiamo una disponibilita' di 1200 posti letto ma purtroppo siamo congestionati all'interno e soggetti ad una domanda che non cessa mai e che crea grosse difficolta' di accoglienza."

Ho chiesto al dottor Gusso quali saranno i prossimi progetti dell'Ospedale di Padre Pio. Egli mi ha risposto: "metteremo in funzione una struttura poliambulatoriale che e' gia' quasi pronta e che potrebbe decongestionare in qualche misura la grande affluenza verso l’ospedale. Questo quindi per le attivita' destinate agli esterni. Un altro progetto in programma sara' quello di completare l'Opera con ulteriori specializzazioni chirurgiche di cui se ne sente massimamente il bisogno, soprattutto nell'ambito dei trapianti".

L' evoluzione dell' Ospedale dopo la morte di Padre Pio.

L'Ospedale dopo la sua inaugurazione quando era ancora in vita Padre Pio ha avuto un primo ampliamento che l'ha portato da 300 a 600 posti letto, poi un secondo ampliamento ancora disposto da lui, ma che pero' non vide completato, fu quello che porto' l'Opera da 600 a 900 posti letto. Un ultimo ampliamento invece avvenuto in tempi piu' recenti ha permesso alla Casa sollievo della sofferenza di poter godere di un'autonomia di 1200 posti. Sono stati aggiunti in seguito nuovi padiglioni, edificate nuove strutture che permettevano all'ospedale di funzionare al meglio sotto ogni profilo. L'Opera di Padre Pio e' costituita da piu' navate; la facciata originaria che e' considerata il vecchio ospedale, ed una serie di altre strutture piu' recenti che fanno parte della nuova edificazione.

Tutte sono funzionali ed ottimamente collegate fra loro. L'Ospedale di Padre Pio si puo' considerare quindi una vera e propria citta' sanitaria nella quale il malato viene accolto, accudito e curato nel corpo e nello spirito proprio come il suo fondatore si era proposto.

Suor Myriam Brusa anziana monaca della Casa Sollievo della Sofferenza, vissuta a lungo a fianco a Padre Pio, soprattutto durante la realizzazione della sua opera, dice: "La Casa Sollievo della Sofferenza ha una storia molto bella alle spalle. Posso dire che e' un'opera realizzata dal pensiero della carita', e quando il Padre ha visto che qui' non c'era nessun tipo di assistenza sanitaria ha fatto in modo di supplire questa richiesta attraverso l'edificazione di un ospedale. Anche oggi cerchiamo di mantenerci nello spirito di Padre Pio. La Casa Sollievo non rifiuta nessuno ma si cerca di dare la precedenza ai piu' poveri e ai piu' bisognosi, a quelli che hanno piu' difficolta' ". (Cfr Padre Pio il frate dei miracoli, Beppe Amico – Reverdito edizioni 1995).