25 Maggio 1887 - Nasce
a Pietrelcina (Benevento), nella casa di Vico Storto Valle da
papà Grazio (1860-1946) e mamma Maria Giuseppa (1859-1929),
Francesco Forgione. Erano circa le 17.30 quando Maria Giuseppa
sola in casa da alla luce Francesco perchè Grazio è
a lavoro nei campi.
26 Maggio 1887 - Il giorno
successivo, il piccolo "Franci'" fu portato nella graziosa
chiesetta di Sant'Anna dove venne battezzato dall'economo curato
don Nicolantonio Orlando.
1899 - Francesco fece la
prima confessione e la prima comunione. Franci' segui l'esempio
dei genitori e sviluppò un'intensa vita spirituale interiore.
Come tutti i bambini del paese anche Francesco si intratteneva
volentieri sul sagrato della chiesa ma, invece di giocare con
loro, spesso preferiva starsene raccolto in disparte, persino
quando si reca a lavoro nei campi con la famiglia è solito
pregare. Francesco ormai cresceva e zi Grazio pensò di
portarlo con se a Piana Romana per affidargli un piccolo gregge.
La voce di Dio diventava sempre più forte e Francesco si
sentiva chiamato all'imitazione di Cristo, spesso la mamma lo
sorprese battersi con una catena di ferro o a dormire per terra
con una pietra per guanciale. Solitudine, meditazione, penitenza
e preghiera furono le basi della sua chiamata.
27 settembre - Riceve la
cresima, a Pietrelcina nella chiesa di S. Anna, da mons. Donato
Maria Dell'Olio, arcivescovo di Benevento.
1901 - Fu a Piana Romana
che Francesco dichiarò ai genitori la volontà di
consacrarsi al Signore. L'occasione gli fu fornita da Fra Camillo
di Sant'Elia a Pianisi, un frate cappuccino proveniente dal Convento
di Morcone, che impressionò fortemente Francesco il quale
rivolgendosi al padre disse "Voglio fa lu monaco. Mi voglio
fa monaco di messa e monaco cu la barba". Grazio Forgione
era molto felice per la scelta del figlio, ma le risorse finanziarie
in loro possesso non erano sufficienti per poterlo mantenere agli
studi, così fu costretto ad emigrare in America.
1 gennaio 1903 - Il giorno
di Capodanno, Francesco ebbe un'altra visione che lo convinse
che la sua vita sarebbe stata una lotta continua con il maligno.
6 gennaio - L'ingresso
nel noviziato nel Convento dei Cappuccini di Morcone fù
fissato per la festa dell'Epifania. La mattina al ritorno dalla
messa delle 7, Francesco trovò la casa piena di gente venuta
per salutarlo; tuttavia l'atmosfera non era quella di una festa.
La madre, già rattristata per la perdita di tre figli,
con il cuore spezzato disse a Francesco: "Figlio mio, in
questo momento non pensare al dolore di tua madre. ...Mi sento
squarciare il cuore, però san Francesco ti chiama e tu
devi andare". Recatosi al convento Francesco fu pieno di
gioia quando vide che ad aprirgli la porta fu proprio il giovane
fra Camillo che abbracciandolo esclamò: "Bravo, Franci,
bravo. Sei stato fedele alla chiamata e alla promessa a san Francesco.
Bravo, Franci".
22 gennaio 1904 - Francesco
e gli altri ragazzi vennero vestiti dell'abito cappuccino emettendo
la professione dei voti semplici. Gli abiti che indossavano vennero
tolti e al loro posto essi indossarono un umile saio e ricevettero
un altro nome. Francesco Forgione diventò un "uomo
nuovo" da allora sarà conosciuto in tutto il mondo
come Pio da Pietrelcina.
25 gennaio - Tre giorni
dopo aver pronunciato i primi voti, fra Pio lasciò il convento
di Morcone per recarsi al convento di Sant'Elia a Pianisi per
cominaciare gli studi ginnasiali e di filosofia.
Entro la metà di
ottobre tutti i novizi furono temporaneamente trasferiti al convento
di San Marco la Catola (Fg) in quanto nel convento di Sant'Elia
a Pianisi dovevano essere effettuati dei lavori di ristrutturazione.
Il suo insegnante fu padre Benedetto da San Marco in Lamis che
in seguito divenne il suo direttore spirituale.
Ottobre 1905 - Finiti i
lavori di ristrutturazione, torna al convento di Sant'Elia a Pianisi
per terminare il corso di filosofia.
27 gennaio 1907 - Il giovane
Pio pronuncia i voti definitivi di povertà, castità
e obbedienza come figlio di san Francesco appartenente all'Ordine
dei Cappuccini.
Ottobre - Per lo studio
della teologia morale, fra Pio fu inviato al convento di Serrcapriola
sotto la guida di fra Agostino da San Marco in Lamis, che sarebbe
stato amico, confessore e guida di Pio per tutta la sua vita.
Novembre 1908 - Verso la
fine di novembre, in ossequio alle ingiunzioni della Santa Sede
sul riordinamento degli studi i due corsi dei conventi Vico del
Gargano e di Serracapriola furono uniti nel convento di Montefusco
(Av). Fra Pio e i compagni si recano per continuare gli studi
nella nuova sede di Montefusco. In questo periodo fra Pio continuò
ad avere periodi nei quali non riusciva a trattenere il cibo e
talvolta soffriva di una tosse che lo scuoteva e di febbre molto
alta. I suoi superiori dopo aver consultato un medico decisero
di mandarlo a casa (Pietrelcina) per le cure.
19 dicembre - Nonostante
il cattivo stato di salute, Pio ricevette nel duomo di Benevento
gli Ordini Minori e due giorni dopo il suddiaconato.
Gennaio 1909 - Fra
Pio viene condotto a Pietrelcina presso la famiglia perchè
il suo stato di salute peggiorava. Questo si sarebbe rivelato
un anno particolarmente difficile per Pio, che venne via via assegnato
a diversi conventi nella speranza che un cambiamento d'aria potesse
essere benefico per la sua salute. Il medico Andrea Cardone che
lo aveva in cura a Pietrelcina racconta:" veniva deperito;
lo curavo; si rimetteva in salute e tornava al convento".
Ubbidiente al provinciale padre Benedetto da San Marco in Lamis,
fra Pio, tornò in convento per l'inizio dell'anno scolastico;
ma nei primi giorni del mese di Maggio viene riaccompagnato a
Pietrelcina, perché malato, da padre Agostino da San Marco
in Lamis con una speciale autorizzazione per proseguire gli studi
finali di teologia a Pietrelcina.
18 luglio - Il 18 luglio
1909 fu ordinato diacono a Morcone.
2 gennaio 1910 - Il 2
gennaio il padre provinciale scrive a fra Pio dicendo:"pur
ignorando quali siano i divini disegni nel volervi in famiglia
spero quasi con fiducia che la crisi si risolverà; pregando
il buon Dio che almeno voglia rendervi idoneo a studiare un poco
e fare il necessario per la promozione al sacerdozio". La
permanenza a Pietrelcina, secondo le vedute umane, sarebbe dovuta
essere breve, con la speranza di un miglioramento della sua salute
malferma, invece nei piani di Dio si protrasse per sette anni.
In questo "esilio forzato" fra Pio, con l'affetto della
famiglia, trova anche l'amore e la comprensione di don Salvatore
Pannullo e di altri cordiali sacerdoti. Secondo il diritto canonico
l'età minima per l'ordinazione sacerdotale era di ventiquattro
anni. Fra Pio, temendo di morire prima, pregò i sui superiori
affinché potessero ordinarlo sacerdote il più presto
possibile. Benedetto da San Marco in Lamis prese in considerazione
seriamente questi timori di morte, così in una lettera
del 5 luglio 1910 scrisse a fra Pio comunicandogli che era stata
ottenuta la dispensa.
10 agosto 1910 - Il giorno
a lungo atteso infine arrivò. La mattina del 10 agosto
nel duomo di Benevento Padre Pio venne ordinato sacerdote da Mons.
Paolo Schinosi; celebrò la prima Messa nella Chiesa Madre
di Pietrelcina il 14 agosto.
7 settembre - Sotto l'olmo
di Piana Romana, ricevette le prime stimmate, inizialmente visibili,
poi scomparse in seguito alla preghiera di Padre Pio stesso, che
per questo aveva supplicato il Signore.
Con l'avvento della prima
guerra mondiale anche padre Pio venne chiamato a prestare servizio
militare. Nella prima visita medica il capitano medico diagnostico
una tisi e lo invio all'ospedale militare di Caserta. Nel dicembre
dello stesso anno fu assegnato al 10° Corpo Sanitario di stanza
a Napoli.
16 dicembre - Un gruppo
di medici lo esaminò e diagnosticò un infezione
ai polmoni e gli diedero un anno di convalescenza.
17 febbraio 1916 - Dopo
un periodo di convalescenza a Pietrelcina Padre Pio venne inserito
nella comunità religiosa di S. Anna a Foggia. L'ordinata
comunità dovette imparare a convivere con le forze demoniache
che continuavano a tormentare Pio nella sua cella durante la notte.
Il superiore ordinò a Padre Pio, per amore dei confratelli
della comunità, di pregare Cristo affinché impedisse
queste manifestazioni diaboliche.
28 luglio - Il superiore
di San Giovanni Rotondo (Fg) invitò Padre Pio a fare visita
al proprio convento. Il 4 settembre Benedetto da San Marco in
Lamis assegnò temporaneamente Padre Pio a San Giovanni
Rotondo, su sua stessa richiesta.
16 marzo 1918 - Dopo una
serie di licenze, viene riformato dal servizio militare, per bronco
alveolite doppia.
18 marzo - Rientra definitivamente
al convento di San Giovanni Rotondo.
23 settembre - Era un venerdì
mattina, il giorno in cui, come tanti altri cattolici padre Pio
avrebbe meditato sulla Passione e morte di Gesù nei misteri
dolorosi del santo Rosario. Davanti al Crocifisso del coro della
chiesa del convento di San Giovanni Rotondo, ricevette le stimmate
alle mani, ai piedi ed al costato, i segni della passione di Cristo
già annunciati nelle giornate tra il 5 ed il 6 agosto con
il prodigio della trasverberazione.
Questi doni straordinari,
uniti ai carismi che abbondarono in Padre Pio, dalle guarigioni
alle conversioni, alla bilocazione, alla preghiera incessante,
alla ininterrotta attività di confessore, richiamarono
folle sempre crescenti di fedeli e curiosi, ma portarono anche
un lungo periodo di persecuzioni e polemiche.
Padre Pio accettò
sofferenze, restrizioni e dolorose solitudini sempre confortato
dall'intimità con Dio, dalla preghiera, dall'ubbidienza
e da una condotta di vita francescana esemplare.
Egli volle fortemente un'opera
che fosse segno di amore per i poveri ed i sofferenti e nel 1947
il suo desiderio cominciò a prendere forma, con la costruzione
della "Casa Sollievo della Sofferenza" divenuta operativa
nel maggio del 1956.
Un grandioso e qualificato
ospedale realizzato con il contributo dei fedeli. Dietro suo desiderio
si formavano, sempre più numerosi, i "Gruppi di Preghiera"
che si diffondevano in tutto il mondo, come la fama di santità
del "frate delle stimmate".
22 settembre 1968 - Padre
Pio celebrò la sua ultima Messa, alle cinque del mattino,
e la notte successiva spirò alle 2.30, per ricongiungersi
con Dio a cinquant'anni dal giorno in cui aveva ricevuto le stimmate,
che scomparvero totalmente dal suo corpo al momento della morte.
20 marzo 1983 - Iniziò
il processo diocesano per la sua canonizzazione, concluso il 21
gennaio 1990, che portò Padre Pio al titolo di Venerabile
nel 1998 e di Santo nel 1999, con una memorabile celebrazione,
presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro.
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